74° anniversario del sacrificio dell'eroe Salvo d'Acquisto

salvo d'acquisto

Omaggio a Salvo D'Acquisto,

vice brigadiere dei Carabinieri Reali

Salvo D'Acquisto (Napoli, 15 ottobre 1920 – Torre di Palidoro, 23 settembre 1943) vice brigadiere dei Carabinieri Reali insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria per i fatti del 23 settembre 1943 che lo videro eroico protagonista.

 Alla sua memoria è stata concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

"Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, erano stati condotti dalle orde naziste 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, non esitava a dichiararsi unico responsabile d’un presunto attentato contro le forze armate Affrontava così da solo, impavido, la morte imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma".

Il 22 settembre 1943, alcuni soldati tedeschi che ispezionavano casse di munizioni abbandonate furono investiti dall'esplosione di una bomba a mano, probabilmente per imperizia nel maneggio degli ordigni. Due dei soldati morirono e altri due rimasero feriti. Nonostante che non si tratti di un attentato i tedeschi lo considerano tale, e si rivolgono al Comando locale dei Carabinieri, dai quali pretendono «protezione e collaborazione».

C'è solo Salvo D’Acquisto, un vicebrigadiere di 22 anni, che disse ai militari tedeschi che l'accaduto era stato un caso fortuito, un incidente privo di autori, ma le SS insistettero sulla loro versione e richiesero la rappresaglia, ai sensi di un'ordinanza emanata dal feldmaresciallo Kesselring pochi giorni prima.

Il 23 settembre furono dunque eseguiti dei rastrellamenti e catturate 22 persone scelte a caso fra gli abitanti della zona.Il giovane carabiniere continua a negare ogni responsabilità delle 22 persone prese come ostaggi dai tedeschi. Dopo un processo sommario, i tedeschi consegnano a ciascuno dei 22 infelici un badile con l’ordine di scavarsi una fossa.

Di fronte a questo spettacolo inumano, il giovane carabiniere decide di proporre al comandante tedesco di dichiararsi colpevole a condizione che abbiano salva la vita i 22 ostaggi.

Prima di essere ucciso, egli lancia l'urlo "Viva l'Italia!"; quindi i tedeschi lo fucilano senza pietà. Aveva meno di 22 anni.

 

 

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