Ambrosoli: un Eroe, ma non diciamo che era monarchico
Durante la prima puntata della fiction televisiva in onda su RAI1 "Qualunque cosa accada", dedicata alla Medaglia d'Oro Avv. Giorgio Ambrosoli, è stata data lettura della lettera inviata da Ambrosoli alla moglie il 25.2.1975.
Una lettura solo parziale, però - denuncia Angelo Novellino, Segretario Nazionale di Italia Reale Stella e Corona -.
Di tale lettera - spiega - si fa riferimento ai valori nei quali i coniugi Ambrosoli hanno creduto e che hanno ritenuto di trasmettere ai figli. Nella fiction è del tutto omesso però il passaggio "ricordi i giorni dell’Umi (Unione Monarchica Italiana), le speranze mai realizzate di far politica per il Paese e non per i partiti: ebbene, a quarant’anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito".
La censura del predetto passaggio - commenta Novellino - ha impedito agli spettatori di comprendere i valori nei quali Ambrosoli ha creduto, per i quali ha militato e sui quali fondava il suo impegno civile, che nella fiction è sommariamente e sbrigativamente relegato ad un lontano impegno giovanile.
È forse solo un caso che il figlio sia stato chiamato Umberto ?"
