DALLA REPUBBLICA DELLE OLIGARCHIE,
ALLA MONARCHIA DI POPOLO
Si sono conclusi a Roma, con l'elezione di un Comitato esecutivo unitario, i lavori della Costituente dei Monarchici Italiani, riuniti sotto il simbolo di Stella e Corona.
I Monarchici, dopo aver osservato tre minuti di silenzio per ricordare i troppi morti sul posto di lavoro, considerato triste primato per l'Italia, nonché i troppi suicidi, a causa di una fiscalità esosa ed opprimente, hanno applaudito i messaggi giunti dai Principi Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto di Savoia.
Nella sala erano state appese tutte le Bandiere degli Stati preunitari, per dimostrare che la storia d'Italia è stata costruita da tutti: dall'esercito sardo-piemontese, da sabaudi e borbonici, monarchici e repubblicani, dai lealismi pontifici e napoletani, dai garibaldini e dalle varie componenti cattoliche e laiche.
Gli oltre 200 delegati hanno applaudito l'iniziativa di presentare liste che si oppongano ad un sistema che ha istituzionalizzato la corruzione e diffuso l'insicurezza.
Ecco, dunque, la Monarchia come progetto politico per difendere l'identità nazionale, le comunità locali, la famiglia, il lavoro e i risparmi della gente, contro tutti i padroni della politica che accumulano ricchezze e privilegi per sè, distribuendo miseria.
Al tavolo della Presidenza: Roberto Vittucci Righini, assieme a Gian Piero Covelli, figlio dell'ultimo Segretario Nazionale del PDIUM e, poi, Andrea di Gropello, Massimo Mallucci, Angelo Novellino, Franco Ceccarelli, Alberto Claut, Ugo D'Atri, Alberto Barbarisi.
La componente femminile sarà rappresentata, nell'esecutivo, da 5 esponenti di specifiche associazioni, attive soprattutto nel volontariato.