NOVELLINO CANDIDATO SINDACO DI ROMA CON ITALIA REALE

A ROMA TORNA LA MONARCHIA

italia realeANGELO NOVELLINO SI PRESENTA COME CANDIDATO SINDACO DI ROMA CON “ITALIA REALE” IL MOVIMENTO POLITICO DEI MONARCHICI CHE DICHIARA FALLITO L’ESPERIMENTO REPUBBLICANO E SI PROPONE COME ALTERNATIVA RIGOROSAMENTE NON GRILLINA

“Lunga vita al Re” e se questo è fuori gioco già da tempo al suo posto ecco subentrare l’entourage monarchico ancora in buona salute. Il movimento “Italia Reale” si presenta alle comunali di Roma con una propria lista e un proprio candidato sindaco, Angelo Novellino che ci spiega in che modo vogliono proporsi come “l’alternativa non grillina allo sfascio repubblicano” .

Lunga vita al Re” e se questo è fuori gioco già da tempo al suo posto ecco subentrare l’entourage monarchico ancora in buona salute. Il movimento “Italia Reale” si presenta alle comunali di Roma con una propria lista e un proprio candidato sindaco, Angelo Novellino che ci spiega in che modo vogliono proporsi come “l’alternativa non grillina allo sfascio repubblicano” .

  • Perché per i membri di "Italia Reale" la Repubblica ha fallito?

Ha fallito nel momento in cui l’Italia vive in maniera più grave la crisi economica e finanziaria. Non c’è stata un’idea di missione come è accaduto in altri paesi. Siamo nel cuore del Mediterraneo, dovremmo essere la potenza leader dal punto di vista industriale e commerciale e ad ogni nomina di Primo Ministro ci troviamo invece a dover pietire visite in tutte le capitali europee. Riti dolorosi per un italiano che ha a cuore la propria Patria. Un paese che ha prodotto il più alto deficit europeo e oggi non sa più come gestire il debito è certamente uno dei maggiori fallimenti.

  • In cosa consiste l’alternativa monarchica e come si propone di colmare il vuoto creato, a vostro giudizio, dalla Repubblica?

E’ un’alternativa in cui si ha un vertice autorevole che garantisce libertà dal basso. Uno stato in cui non c’è un contratto sociale, ma un’estensione delle famiglie e degli organismi intermedi che nei paesi più evoluti, dal Regno Unito ai Paesi Scandinavi e del Nord Europa, sono fattore di sviluppo. Non è un concetto aprioristico, ma la dimostrazione concreta di quello che sono le realtà economiche dei paesi diretti da monarchie.

  • Le priorità per la città di Roma quali sono?

La riduzione dei corpi rappresentativi dell’elettorato, l’abolizione dei municipi intesi come parlamentini, il potenziamento dei servizi ai cittadini. Consideriamo le poltrone dei parlamentini una sorta di sottobosco politico per alimentare le macchine dei partiti e i loro costi, come è accaduto in questi anni per province e regioni. Ricordo che i liberali e i monarchici negli anni sessanta furono gli unici oppositori all’introduzione delle regioni, le vere macchina che hanno prodotto il deficit nazionale. Siamo anche per una riduzione dell’organico della giunta, per la vendita delle auto blu, da devolvere eventualmente ad attività sociali. Siamo per l’introduzione dell’Assessorato per i disagiati che serva a registrare e soddisfare le domande delle larghe fasce di povertà in aumento a Roma così come da altre parti. Ancora proponiamo l’introduzione del canone per gli alloggi e le utenze fornite nei campi nomadi e l’istituzione del vigile di quartiere.

  • Molte di queste proposte sono prese in considerazione anche da altre parti politiche. Voi che garanzia date al riguardo?

Abbiamo una concezione dello stato e della politica talmente alta che siamo convinti di poterli realizzare e tutelare qualsiasi fascia della popolazione. Non ci mettiamo contro qualcuno. Siamo per l’accoglienza, ma nel rispetto delle norme di convivenza che dovrebbero ispirare qualsiasi cittadino.

  • Come intendete affrontare il rapporto con il territorio? Le comunali sono diverse dalle politiche, il legame con il cittadino è molto più profondo e instaurarlo non è semplice.

Non lo è. Il sindaco dovrebbe camminare tra la gente e prendere i mezzi pubblici, sarebbe un sintomo di come noi intendiamo il rapporto istituzioni-cittadinanza. Bisogna spezzare lo iato che c’è tra casta politica e cittadinanza affinché il cittadino romano possa sentirsi realmente tutelato e rappresentato, e non più sfruttato a fini elettorali e poi dimenticato. La comunità non deve essere vista come sommatoria di corpi non collegati, ma come una naturale prosecuzione della famiglia e delle comunità più piccole.

  • Non ritenete che il simbolo e il movimento che rappresentate possa essere considerato un limite?Dopotutto i cittadini non sono cresciuti con la Monarchia.

Da sempre le monarchie tutelano i deboli rispetto i forti e sono storicamente la risposta alle oligarchie e ai poteri locali. E’ monarchico il popolo e non lo è l’oligarchia, lo dice la storia.

  • Come intendete portare avanti la campagna elettorale? Avete parlato di manifesti elettorali, ci auguriamo non abusivi.

I pochi manifesti li affiggeremo nel rispetto delle norme che disciplinano la campagna elettorale, quindi negli spazi appositi. Siamo ben consapevoli che sarà una battaglia ardua.

via    http://www.noiroma.it/index.php/48-noiroma/4837-a-roma-torna-la-monarchia-viva-il-re

 

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